Ed ora gommalacca
è una fragile e scagliosa secrezione dell'insetto dell'ordine degli emitteri Kerria lacca, presente nelle foreste di Assam e Thailandia. La gommalacca è una resina naturale ed ha una composizione chimica a base di sostanze idrocarburiche dette terpeni; è stata da molti considerata una plastica naturale. Può essere modellata a caldo, per cui è classificata come termoplastica.
Una volta dissolta in acetone o alcool, la gommalacca dà un rivestimento di durevolezza e durezza superiori. È usata con il metodo tradizionale per rifinire mobilia, violini e chitarre.
Procedimento
Dopo aver preso un paio di litri di alcool etilico denaturato a 94° lo si divide in due contenitori, uno da circa 400 ml e uno da 200 ml qunidi in uno si sciologno 25 g di scaglie e nell'altro altrettante. La prima soluzione sarà usata come turapori mentre la seconda, più densa, sarà la vera copertura.
Ora si parte con l'applicazione tramite i soliti dischetti struccanti avvolti nel cotone. Si comincia piano piano per evitare sorprese comincerò dal retro.
E vai di strati!
I passaggi cerco di farli tutti da un estremo all'altro della superficie seguendo le venature così da evitare di lasciare righe e dopo ogni strato faccio passare circa 2 minuti e ricomincio.
Così facendo finisco quasi tutti i 400 ml di gommallacca "turapori" Stendere questa concentrazione è quasi semplice, il batuffolo scorre bene dall'inizio alla fine della chitarra e non ci sono evidenti segni o grossolani errori.
Ora passo alla copertura vera e proria, la densità di questa soluzione invece impone una dose molto più elevata ad ogni passata. Il batuffolo è stato sostituito da uno straccio di cotone.
Qua le passate vengono alternate a 3-4 ore di asciugatura e tra una passata e l'altra anche una levigatura con carta abrasiva da 1200 non guasta.
Infine dopo qualche settimana tra turapori e copertura un'ultima levigata e una passata di cera.